PROGETTI (PROJECTS)

“Ristorazione & Musica” di ciccio barbàra

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• Holiker Cafè, inverno 2005: Suoni e profumi.

Suoni e profumi. Già. Un gioco con cui scherzare, un laboratorio dove sperimentare, una scelta d’azione, un modus vitae in cui muoversi, una fede intravista e presa – finalmente – una filosofia colta senza rammarico per un futuro quanto mai atteso.

Suoni e profumi: come pensare tutto questo e perché poi? Senza escludere nessuna influenza ma al contrario cercando ogni pennellata che abbia contribuito con il suo colore e il suo profumo alla realizzazione e/o di un piatto e/o di una melodia, si potrà arrivare a capire come il tutto possa vivere con le emozioni, le idee, la creatività proprie di quel luogo – il ristorante!

avremo un qualcosa di nuovo, senza motivazione – prima – senza un reale plausibile per la sua accoglienza – prima – ma anche vivo, mutevole ed organizzato – dopo.

il prima e l’adesso, senza legame ieri ma con diritto oggi; un diritto strappato all’inquietudine radicata nel nostro DNA, all’ecologia di una esistenza dei senza e che oggi, al contrario, li chiama a sé; prima arto focale, punto imprescindibile, elemento attraverso cui guardare la completezza “incompleta”, adesso, solo un ricordo.

Calarsi nell’altro, immedesimarsi, è cosa non da poco: ci vuole volontà, desiderio, predisposizione all’inquietudine che potrebbe coglierci facendoci sentire nudi, senza quel manto che prima ci proteggeva e ci rendeva feroci nella più temibile foresta che da sempre è nostra dimora: la vita. Voglia, coraggio, lungimiranza, ecco alcuni ingredienti, alcune note su cui concentrarsi per capire e non rendere vano quel che fin’ora si è letto. felice pasto, nano & ciccio

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• Holiker Cafè, inverno 2006: A cena col DJ.

Voci dall’aldilà. _________ (SUONI) _________ Odori, attimi concitati. Realismi frutto dell’eccezione. Seguire una logica è imbarazzante: forse non c’è. Confusione di ricordi, di ricorrenze, di festività. Scarpe bagnate, ombrelli chiusi, gesti commisurati. Aria calda, materna. Battiti, onde, _________ interruzioni _________, idee originate dal divenire. Ancora: interruzioni _________

La nostra? Rimane sempre una presunzione, un desiderio; quello di cullarvi attraverso tutti i sensi: dal palato all’olfatto, dalla vista al tatto. Infine: il suono, che assopisce ogni nostra resistenza e per quella notte culla tutte le idee e trasmigra – NOI – nel limbo che precede il nirvana.

La nostra? Un modo diverso di concepire la ristorazione.

(RICORDI) _________ Sedersi, osservare, osservarsi, sorridere ed iniziare; iniziare un percorso diverso dagli altri, nuovo. Assaggiare un formaggio, bere del vino, gustare della cioccolata ed infine – ma meglio “durante” – ascoltare qualche nota – priva di accento. Già, perché lei esiste, comunque. A noi la facoltà di risponderle facendo uscire dal di dentro fantasmi, passioni, ideali. (RICORDI) _________ Qualche parola, senza esagerare. (PAROLE) _________ Il tempo, che scandisce, misura e non perpetua. Qui la nostra presunzione! Un varco alla ricerca di un NON – TEMPO, dove tutto si ferma e ci si può sentire diversi. Quindi: un piano che solletica, un sassofono che ammaestra, la cassa che martella, la voce che ubriaca. Addio crono – tempo dell’inquietudine – ci vediamo, magari alla fine; felici saremo allora di rincontrarti ma anche meno stanchi di averti subito. felice pasto, nano & ciccio

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• Holiker Cafè, inverno 2007: IL CONTESTO. LIMITI DA DEFINIRE.

Gestire un luogo per promuovere idee, passioni, reticenze: questo è Holiker cafè. 3° anno di un’avventura iniziata quasi per gioco, per sfida ma anche per passione, l’Holiker, il venerdì, è un percorso, un cammino che decide i suoi passi, anno dopo anno, senza alcun riferimento programmatico ma solo accarezzando la voglia di sperimentare – come in un laboratorio – il binomio “cibo – ristorante” in un modo lontano dall’idea fino a quel momento circoscritta, chiara, priva di sfumature che lo caratterizza. Lo scopo dei venerdì in questa terza edizione sarà quello di concludere un discorso aperto già da due anni sulla cultura del ristorante e della ristorazione. L’inserimento della musica il primo anno (progetto allora chiamato “suoni e profumi”) e una maggiore valorizzazione di questa come tramite con/per il cibo nel secondo anno (appuntamenti allora chiamati “a cena con il DJ”) ci porta adesso a chiarire la nostra posizione sull’idea del vivere questo spazio/binomio in un modo altro. Il tema “il contesto: limiti da definire” ci fornisce la possibilità di stuzzicare tutti i sensi oltre a quello che da sempre si erge incontrastato protagonista di questo binomio: il gusto. Già nei primi due anni avevamo sottolineato come l’udito fosse un elemento imprescindibile. Occorreva quindi organizzare il contesto, cosicché tutti i sensi – questa volta – fossero coinvolti, imprigionati e tra loro amplificati e amplificanti. Pensare il ristorante un luogo dove vedere, gustare, udire, toccare e odorare: questa è la nostra idea; dove un senso amplifica l’altro, dove l’uno influenza l’altro. Occorreva dare nuove soluzioni all’emozioni. Non è tutto qui: il coinvolgimento dei cinque sensi – fin qui descritto – e il pensare il contesto come elemento non modificante – come invece spesso lo si pensa – ma come luogo dove l’orientamento dell’uomo risulti espressione del suo mondo interiore, della sua storia passata e non una mera reazione complica ancor di più la trattazione; l’uomo, con la sua irripetibilità e lo scarto che ne subisce nell’inconscio testimonia tale verità. Vogliamo crescere e proporre idee nuove, soluzioni altre dalla routine derivata da una bibliografia poco coraggiosa. Preziose saranno le vostre riflessioni, i vostri commenti: senza rimarremo vacanti, a metà. Allargare i confini: sempre cara quest’idea ci fù. Bon Appetit, ciccio e nano – gennaio 2007

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• Holiker Cafè, inverno 2008: Cucina letteraria.

In un piccolo paesino dell’estrema sicilia occidentale, tutti i venerdì d’inverno, sui tavoli di un piccolo ristorantino veniva posto un foglio con su scritto un pensiero, un racconto, una poesia, un dialogo; diverso ogni settimana il testo era tratto dalla letteratura che con i suoi modi e le sue sfumature mimava l’affascinante mondo della cucina: da Calvino a Totò, da Montalbano a Verga, le opere raccolte sono state diverse e ognuna esprimeva qualità del cibo e dell’arte del cucinare fino a quel momento poco afferrabili. la letteratura in/della cucina: ecco l’essenza della nostra idea; è il tentativo di scolpire l’involucro che il binomio ristorazione-cibo sancisce sin dal suo nascere e che oggi si ha la certezza di poterlo modellare: questa è la nostra speranza, questa è la nostra – potremmo dire – professione. felice inverno, felice lettura, bon appetit, ciccio e lo chef gaetano

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nota: http://holikercafe.splinder.com – qui è possibile leggere tutte le opere scelte durante tutti i venerdì.

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• Zubebi Restourant, estate 2008: zubebi. klimt’s sunsets 2008: l’impossibile possibile.

Rileggendo questi anni di lavoro e di ricerca, l’evoluzione e le influenze che hanno caratterizzato i nostri lavori risulta ormai chiaro:

– come la psicoanalisi lasci il giusto spazio alle emozioni di poter essere raccontate e colte nel loro più originale significato;

– come l’evoluzione dei piatti, in questi anni pensati e ideati miscelando le sfumature dei diversi ingredienti in apparenza alieni l’uno all’altro, risulti il tentativo costante di rinnovamento.

Lo scopo adesso è quello di dare una sistematizzazione a questo tortuoso percorso – a volte frustrante data la sua peculiare imprevedibilità.

Gli elementi in “gioco” sono:

– Un ambiente immerso nell’arte: i volti, al limite con l’onirico, raffigurati nelle 10 tele esposte in sala e scelte fra le possibili opere di un autore in sé ricco di mistero quale Klimt riescono a trasmettere l’immagine di una beatitudine poca artificiosa che solo un sogno può rendere: è nel lavoro onirico che l’impossibile perde il suo segno (l’impossibile diventa possibile); un po’ come in cucina, ove il tentativo di far coesistere apparenti lontani caratteri – l’impossibile – nella loro fusione rendono giustizia in modo fermo alla loro coesistenza – ecco l’impossibile diventare possibile;

– le luci che, con il loro profumo di storia e di tradizione, riescono ad avvolgere l’intero contesto colorandolo di una forza, di un vigore che deriva dal passato di cui ne sono essi stessi testimoni;

– ed infine, sfondo di questo teatro, ricco di elementi pulsanti, troviamo la musica con le sue sfumature che vanno dal jazz al klezmer, dal dub all’elettronica, dall’etno al rock; obiettivo: dare una giusta collocazione alle nostre emozioni su un palcoscenico che è quello della sperimentazione e della ricerca a partire da e con tutti questi elementi.

Immergere l’uomo in un ambiente così ben strutturato, supportato dal gusto e dagli odori del cibo e del vino aiuta la nostra causa.

Lungi dal voler riprodurre qui setting psicoanalitici – che con le loro qualità hanno in sé fini ben più alti rispetto al nostro – ma volendo adesso solo prender spunto da essi, come non rischiare nel tentare di creare un setting altro, diverso certamente da quello da cui si è partiti, ma dove però sia possibile che le emozioni possano lo stesso essere solleticate trovando nuovi scenari, nuovi confronti? E come non pensare che queste emozioni reagiscano a loro modo – in un modo che è chiaramente unico ed irripetibile. Come non pensare a tutto questo?  Possibile che tutto sia così chiaro e determinato tanto che ogni divagazione risulti superflua? Beh, è a tutto questo che il nostro pensiero si volge nell’intento di ridare una nuova configurazione all’arte della ristorazione:

– libere associazioni, catarsi, sogno, nirvana, … tutte qualità dell’inconscio;

– gusto, odore, piacere, sensazioni, … tutte caratteristiche del cibo e del vino;

è possibile che esista una dimensione della ristorazione ove il pour parler possa essere una chiara espressione di quanto fin adesso supposto, e cioè il frutto della simbiosi possibile e voluta fra il contesto, con i suoi limiti da definire volta per volta, e la storia che l’uomo si porta dentro nell’oscurità del suo inconscio? È lecito sperare in un silenzio altro, o in pour parler diverso, emerso proprio per questa specificità di “setting”? Un silenzio attento riempito da note cullanti per le nostre emozioni che probabilmente uscendo fuori vengano rese disponibili al loro autore in modo che le possa accarezzare tentando di assumerne la proprietà. Felice cena, Gaetano Basiricò e Ciccio Barbàra.

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“Teatro, Musica & Psicoanalisi – i LABORATORI” di ciccio barbàra

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• EL BOCADILLO, estate 2004: LABORATORIO 2004: IL PROLOGO.

il prologo cos’è? perché?

scrivere per spiegarsi è impossibile: si è persi in partenza. i tentativi sono necessari ma l’esito finale non è garantito. il mio sforzo è qui però, nel tentare di smussare questa verità ma si sa già che qualcosa si perderà lungo la strada e il rischio – o il bene – sarà quello di dire il dicibile – e questo in quanto tale non basta mai.

prima questione: cos’è “laboratorio 2004: il prologo”? nel rispondere risulterò prolisso e il rischio che correrò sarà quello descritto prima.

seconda questione: perchè “laboratorio 2004: il prologo”? qui sarà ancora più complicato dare una risposta esaustiva ma sarà un problema di cui me ne occuperò dopo.

vediamo dunque cos’è “laboratorio 2004: il prologo”? laboratorio 2004 è un luogo e un momento dove si tenta di far partorire nuove idee, nuove emozioni, dove si cerca di lavorare verso un fine senza sapere se esso avrà mai il coraggio di esistere veramente; si tende verso, ci si muove da, ci si emoziona per; ci si sforza di far vivere più elementi, l’uno accanto all’altro, senza che essi stessi lo sappiano e senza che la dea natura, almeno in apparenza, abbia deciso di farli convivere. laboratorio 2004 è un grande braciere dove mettere qualcosa di noi per poi vedere cosa altro da prima verrà fuori, con la certezza che mai sarà la somma delle sue parti.

il prologo, invece, testimonia il momento, nudo e crudo, di presentazione di questi elementi che vivono all’interno del laboratorio e che in qualche modo sono stati scelti col fine di vedere se è possibile raggiungere un’unità; un’unità che vive, si organizza e fa le sue scelte pagandone alle volte anche le conseguenze che ne derivano. ogni elemento inserito è un simbolo e in quanto tale sta al posto di qualcos’altro per rappresentarlo indirettamente in tutto e per tutto; nel dettaglio troveremo:

– una parete klimtiana, ovvero tre quadri di KLIMT che serviranno a dare veridicità ad un sentimento che tutti gli esseri viventi possono provare quando guardando negli occhi colui o colei che vi sta loro di fronte riusciranno a vedersi, a cogliere un luogo altro dove sarà possibile raggiungere per i loro sensi – stanchi, tesi come le corde di un violino suonato male – la pace: ovviamente stiamo parlando dell’amore, di questo incommensurabile sentimento che lega da sempre gli individui tra loro.

– la musica e quindi i suoni che la compongono: elementi arcaici di assoluta purezza che tentano di far emergere in noi tutti qualcosa di ignoto fino a quel momento e che quindi nutrono la nostra anima – quanto mai arida e piatta – facendola emozionare e a volte anche a farla piangere – piangere per un significato indissolubilmente desto.

– le maschere, simboli di unità e fratellanza fra/dei popoli; a loro, essi rimandano le incertezze del loro presente e del loro futuro; rappresentano simboli di speranza e di protezione che da sempre l’accompagnano l’essere umano lungo il suo cammino.

– i teli di raso colorati, che rappresentano il mediterraneo con i suoi profumi, le sue luci, le sue tradizioni, la sua storia.

– i geroglifici, primitivi esperimenti dell’uomo nel confrontarsi con se stesso – con i suoi desideri, con le sue paure – ma anche con l’esterno – rappresentando visivamente tutto ciò che esso comporta in modo da poterlo imparare a conoscere meglio.

credo che una matrice unica possa esistere ed esser vista: ma per far ciò occorre guardare vedendo altrimenti l’invisibile rimarrà per sempre e il tutto ci apparirà come estraneo rischiando di far emergere in noi una reazione di inadeguatezza al posto dove siamo, una reazione di distacco a ciò che vediamo. credo che questa matrice vada rintracciata in un passato che a tutti noi ci segna e di cui spesso non si tiene conto. ed è in questo passato che può essere messo a nudo quanto di più vero è dell’uomo e di come a questo lui si rapporti. gli elementi sopra sono i suoi tentativi di scoprirsi e di rileggersi sapendo che ciò che è non è e tentando il più possibile di arrivare vicino alla verità. occorre pensare a questo per non ritrovarsi totalmente estranei a se stessi senza però che lo si sappia mai. noi siamo perché eravamo e da lì se vogliamo occorrerà partire alla scoperta di ciò che più di misterioso e arcano esiste: NOI STESSI.

vediamo adesso perchè “laboratorio 2004: il prologo”? non lo so ma: “del resto nulla comincia ad un “certo” punto e finisce ad un altro ……” (U. Neisser)

breve nota: a piergiorgio leonforte, un artista che all’interno dello spettacolo produceva le sue opere: non posso scrivere qualcosa su pier, ha dentro mille stati d’animo che lo rendono camaleontico. posso tentare di descriverlo. pier è lì, pronto e incerto, sicuro e scontento, triste e allegro. presente quando non te lo aspetti, assente quando ne hai bisogno. questo però non è una colpa. pier è attento e dentro ha una sconfinata pianura di idee che lui stesso ignora ma che credo – lo spero – ne avverte la presenza. spero per lui. spero possa diventare ciò che realmente è: lo farebbe essere, più di adesso: sarebbe più felice; amerebbe di più le donne della sua vita, (e si farebbe di più amare); i suoi occhi sorriderebbero fino a piangere. hasta siempre pier e che la vita ti sorrida sempre una volta in più. ciccio barbàra – http://www.piergiorgioleonforte.com

— SPIGOLANDO

– un omaggio a coloro che regalandomi i loro sguardi, i loro gesti, le loro emozioni, i loro baci, i loro abbracci, con le loro approvazioni, i loro rifiuti e le loro assenze sono riusciti, nel bene o nel male, a farmi arrivare fin qui ______ ciccio barbàra

– non puoi piacere a tutti con la tua azione e la tua arte. rendi giustizia a pochi, piacere a molti è male. ______ schilmm schiller

– alcune rimango per sempre. altre lo vorrebbero. è la giusta punizione? ______ ciccio barbàra

– occorre avere pazienza, la musica non ci dice tutto subito. ______ ciccio barbàra

– l’amore non potrà mai essere descritto alla maniera del cielo o del mare o di qualsiasi altro mistero. è l’occhio col quale vediamo, è il trasgressore nel santo, è la luce all’interno del colore. ______ dal film “the million dollar hotel”

• PLAYLIST – LABORATORIO 2004 – IL PROLOGO

— DISCO ONE: L’ANIMA

01. • liba – mystic diversions

02. • o. vanoni – noi, le donne noi (afterhours version) (m. lavezzi, d. gimelli) – EPIC – P 2003

03. • amalia grè – profondo (amalia grezio) – EMI – P 2003

04. • gilda buttà – playing love (e. morricone) – MEDUSA – P 1998

05. • mina – il cielo in una stanza (mogol, toang) – FAMA – P 1998

06. • la finestra di fronte (andrea guerra) – MIKADO – P2003

07. • lou reed – vanishing act (lou reed) – SIRE – P 2004

08. • astor piazzolla – vuelvo en sur (a. piazzolla) – WARNER – P 1996

09. • csi – lieve (marlene kuntz) – PHONOGRAM – P 1994

10. • vinicio capossela . ultimo amore (v. capossela) – EAST WEST – P 1998

11. • the floating bed umg in FRIDA – p 2002 – OST

12. • fabrizio de andrè – dolce nera (f. de andrè, i. fossati) – BMG – P 1996

13. • modena city ramblers – remedios la bella MERCURY – P 1997

14. • bob marley – redemption song (b. marley) ISLAND – P 1980

15. • bob dylan – knockin’ on heaven’s door(b. dylan) – COLUMBIA – P 1973

16. • leonard cohen – so long, marinane (l. cohen) – COLUMBIA – P 1975

17. • pink floyd – the great gig in the sky EMI – P 1973

18. • the belly of architect (wim mertens) – MATERIALI SONORI – P 1987

19. • michael nyman – the heart ask pleasure first (m. nyman) – EMI – P 1993

20. • le jours tristes (neil hannon) – VIRGIN – P 2001

21. • tumbalalaika VIRGIN – 2003

22. • presents (tom waits) – COLUMBIA – P 1982

— DISCO TWO: L’ISTINTO

01. • migrations (j. pook) – WARNER – P 1999

02. • sidsel endresen – try (bugge wessltoft) – JAZZLAND – P 1998

03. • portishead – glory box GO BEAT – P 1998

04. • sofa surfers – sofa rockers !K7

05. • massive attack – weather storm CIRCA rec. – P 1994

06. • sur la terre (m. solveig) – UNIVERSAL – P 2002

07. • morcheeba – love sweet love (p. godfrey) – CHINA rec. – P 2000

08. • gnawa diffusion – istikbar (kateb, meguiba) – GDO – P 1997

09. • viaggio (p. cannavacciulo) – MAROCCO – P 2002

10. • suerte (otra vez) (mauro pagani) – COLOMBIA – P 1992

11. • klezroym – klezmer song (m. carboni) – sconfini – P 2003

12. • sergent garcia – tò fini biè — — — —

13. • the dzihan & mamien orchestra – ahmet & sammy C+P – P 2003

14. • zero 7 – look up ULTIMATE – P 2004

15. • bliss – evening sun (g. hayes) – ZZZ – P 2003

16. • blue planet – latin masala (hakim ludin) – BLUE FAME – P 2002

17. • presents (tom waits) – COLUMBIA – P 1982

AUDIO:

— DISCO ONE: L’ANIMA

http://www.francobarbara.com/2004lanima/2004%20-%20l’anima.mp3

— DISCO TWO: L’ISTINTO

http://www.francobarbara.com/2004listinto/2004%20-%20l’istinto.mp3

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• EL BOCADILLO, estate 2005: LABORATORIO 2005: L’ETICA DELLA MORTE.

alberi, uccelli, fiori – fili d’erba. grida, silenzi di presenze, di agguato, di fame – di paura. libertà – sete – fame – vento – pioggia. orizzonte nemica, giorno/notte di vita/di morte. frutti – foglie vive – rami secchi, radici pulsanti. energia! natura cangiante, indipendente – priva di insuccessi – piena di amore verso ogni suo frutto. legge … … … rispetto … … … armi. rimorso? al contrario … … … giustizia, equilibrio. qualcuno sceglie, qualcuno riceve, da lì si parte. l’uomo, verme (aggettivo) animale sconvolge ogni ecosistema, ogni equilibrio ecologico: pretende, uccide, non ha rispetto di niente, di nessuno. le meschine armi, fredde, prive di personalità e di autonomia; i laghi elettrici, le lampade artificiali, le bombe e i fucili, le reti, le buche e le fosse di morte, di non ritorno. esportazione clandestina; saccheggio; sfruttamento, razzismo; caccia, pesca. Business, solo business. enorme disprezzo verso coloro che alimentano questo scempio. reagire? accettare? poco arriva ma tanto viene commesso. occorre avere coraggio di sapere, e solo poi decidere e solo poi – un auspicio – cominciare. l’uomo deve reagire, deve essere informato. se ciò non accade sterco continuerà a gettarsi su una specie – quella umana – che di pregi ne ha tanti ma che li cancella accreditando con il silenzio e l’indifferenza l’interminabile omicidio ecologico di cui ne è esclusiva autrice-protagonista. per avere idea, alcuni link: http://www.lifegate.ithttp://www.peta.orghttp://www.enpa.ithttp://www.oipa.ithttp://www.aiutalanatura.it

l’etica della morte porta in scena oggetti di guerra – scudi, guerrieri, saggi di vita; ancora: la venerazione da parte di una donna verso un elefante di in un villaggio indiano; i tappeti che simboleggiano il pelo degli animali; i ciuffi di paglia la foresta; le donne, danzanti, inneggianti il fato per una buona cacciagione.

l’etica di oggi: morte certa di un attore – l’animale;  l’etica di ieri: morte certa di un attore – l’uomo e/o l’animale.

Ringraziamenti vanno a coloro che hanno reso possibile la realizzazione dello show: in modo particolare mario ciotta e stefano spallino per la loro disponibilità; maurizio rodolico e peppe nolfo per il loro sostegno morale durante lo show; gaetano basiricò per la sua creatività. un bacio – invece – lascio ad anto per la sua pazienza e il suo amore riversatomi. mi scuso infine per la mia presunzione – qualora attribuitami. a presto, ciccio.

— SPIGOLANDO

– costruire ogni giorno qualcosa, ______ con gli sguardi e le parole, con la musica e i gesti ______ è cosa propiziatoria di/per un futuro che giunge a noi senza lasciarci, a volte, respirare ______ ciccio barbàra

– che le radici della memoria possano essere innaffiate, sempre! ______ ciccio barbara

– è sempre un girarsi intorno. La direzione? Quella giusta, sempre! ______ ciccio barbàra

– l’inizio di una fine non voluta. L’hai ma guardata negli occhi quando tutto finisce. ______ ciccio barbàra

– se il desiderio potesse essere esaudito, da questo momento tutto potrebbe finalmente crescere e vivere senza paura dell’uomo, unico essere a non aver avuto un tetto ecologico (inteso come luogo di significazione) a sé, specifico. ______ ciccio barbara

– mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua. ______ le petit prince

– è facile accorgersi degli altri! Ovvio? Scontato? Necessitante! ciccio barbara

– è facile accorgersi degli altri! Meno di noi. ______ ciccio barbàra

– porque o amor è a coisa mais triste quando se desfaz. ______ a. c. jobim, v. de moraes

– prima o poi arriva e quando lo sentirai dentro non ti chiederai: perché adesso? ______ ciccio barbàra

– sappi che tutte le strade anche le più sole hanno un vento che le accompagna e che il gomitolo, forse non ha voluto diventar maglione che preferisco non imparar la rotta per ricordarmi il mare. ______ pier mario giovannone

• PLAYLIST – LABORATORIO 2005 – L’ETICA DELLA MORTE

— CD 1: CHIUDI GLI OCCHI

01. • gianmaria testa – sappi che tutte le strade (pier mario giovannone – 2001) le chant du monde

02. • donnie – welcome to the colored section 2003 – giant step – donnie – do you know 2003 – giant step

03. • julia fordham – cocooned (j. fordham – 1988) circa

04. • carla lother – the lake (c. lother) ascap

05. • tori amos – horses 1996, ew

06. • vivaldi – concerto in la minore – pieter wispelwey – ensemble florilegium – 2002 channel classic rec.

07. • morcheeba – col – (f. horn, d. lee, 1996) warner music

08. • nancy sinatra – bang bang (my baby shot me down) – (sonny bono, 1966) maverick

09. • mercanti di liquore – lacrime amare – (monguzzi, spreafico, monguzzi) alternative produzioni

10. • lino cannavacciulo – sa lughe – (m. esposito – p. cannavacciuolo – 2002) gorge

11. • the pearl – when angels cried – ( – 2002) virgin

12. • post modern – o deserto – (rene luther, alex gamma) schema

13. • dj food – minitoka – (carpenter, 2000) ninja tune

14. • dzihan & kamien – dampschiff – (dzihan & kamien, 1999) couch rec.

15. • dead can dance – yulunga (spirit dance) – 4ad

16. • ofra haza – love song – (bezalel aloni, 1988) teldec

17. • sainkho namtchylak – introduction – (sainkho namtchylak, 2000) enisai rec.

18. • sainkho namtchylak – old melodie – (sainkho namtchylak, 2000) enisai rec.

19. • luis bacalov – the grand duel (l. e. bacalov) emi

20. • anthea – don’t explain – (anthea clarke, chris bangs, 1999) shadow rec.

21. • kinobe – slip into something more confortable (waters, blackburn, karger, wells, 1999) zomba rec.

22. • dido – life (d. armstrong, r. armstrong, m. bates, 1999) arista

23. • il mare

— CD 2: PROVA A GUARDARE IL CIELO

01. • lou reed – venus in furs – EMI

02. • peter cincotti – sway (n. gimbel, p. ruiz, 2003) concord rec.

03. • prince – muse 2 the pharaoh (2001) npg records

04. • r.e.m. – sweetness follows – b. berry, p. buke, m. mills, m. stipe – 1992)

05. • zero 7 – polaris (h. binns, s. hardaker, 2001) wea

06. • fc/kahuna – hayling (ormondroyd, nowell, 2002) city rockers

07. • air – la femme d’argent (j-b dunckel, n. godin) source

08. • kaya project – i walking through 2004, interchill rec.

09. • urban species – blanket (feat. imogen heap) (p. akirintola – 1998) mercury

10. • nils petter molvar – merciful 1 (nils petter molvar) ECM – 2000 nils petter molvar – merciful 2 (nils petter molvar) ECM – 2000 – nils petter molvar – trip (nils petter molvar) ECM – 2000

11. • dub side of the moon – The Great Gig in the Sky (2003) easy star

12. • bob marley – the heathen (bob marley, 1997) island

13. • beasty boys – son of neckbone 1999 – capitol

14. • wanda de sah – so danco samba (a. carlos jobim, v. de moraes, 2004) corcovado music

15. • la notte

AUDIO:

— CD 1: CHIUDI GLI OCCHI

http://www.francobarbara.com/2005chiudigliocchi/2005%20-%20chiudi%20gli%20occhi.mp3

— CD 2: PROVA A GUARDARE IL CIELO

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• EL BOCADILLO, estate 2006: LABORATORIO 2006: L’ETICA DELL’AMORE.

L’intento non è dei più facili: scrivere sull’amore. poeti, pittori, scultori, compositori, registi hanno tentato e tentano ancora oggi di descriverne le possibili emozioni connesse; gli odi ingannevoli del presente aumentano questa difficoltà. Il mio sarà solo un raccontare, un descrivere, un ipotizzare sull’amore e per l’amore.

L’amore divide, unisce, crea passione, energia. A volte è una gabbia di cui non si ha consapevolezza (citazione antonelliana). L’amore è un sentimento vasto, attraversa ogni tipo di confine geografico – affettivo: può essere rivolto ad un animale – reale o immaginario – ad una persona – di qualsiasi sesso; ad una cosa; perfino ad una professione: mi riferisco ad es. alla cura operata da diversi chef nel gestire i vari condimenti; o ai pittori, che con i loro quadri riescono a parlare del proprio sentimento impossibile a/nel dirsi. Solo quell’immagine, null’altro potrà. L’amore non ha confini: ne di spazio ne di tempo. È in ogni dove, si nutre di tutto e di tutti. Tra mistero e “devozione” ci conduce – con la sua presenza – alla vita – o alla morte. Credo che sia impossibile non amare. Il palco. Quest’anno vuole essere verosimilmente un harem: luci, cuscini, veli, tappeti, candele, musica; tutto quello che concerne ad un harem in grande stile. La gente può salire e sedersi tra le luci e le ombre di quella notte. L’aspetto dinamico è dato dall’eterogeneità dei sentimenti che in un divenire costante vengono posti in essere in maniera del tutto casuale e senza possibilità di previsione. Ci si può incontrare donne, uomini, bambini, ognuno con le sue tipiche emozioni.Alle mie spalle si può nutrire la propria immaginazione con un enorme quadro. L’autore, mio amico, creatore di innumerevoli opere di difficile visibilità per la particolare riservatezza dello stesso, ha sempre proiettato su tela le proprie emozioni relative al sesso – fratello non minore dell’amore. Mi sento onorato di aver avuto la possibilità di esporre una sua opera all’interno del laboratorio di quest’anno. Un ringraziamento particolare ad un ri-trovato set designer: giovannino genovese. Con la sua pazienza e creatività ha potuto dare – domenica dopo domenica luci e colori diversi, ombre nuove al palco. La luce era – e forse sarà – il suo futuro. Ringrazio sempre i miei sponsor che con la loro fiducia consentono a questo percorso speculativo sui temi di vita di esistere e di andare avanti, anno dopo anno. Grazie! Un bacio alla mia dolce anto. A presto, ciccio. 9 agosto 2006.

— SPIGOLANDO

– L’amore è donare quello che non si ha, a qualcuno che non lo vuole… ______ J.Lacan

– Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno. H. Hesse

– La bellezza è qualcosa che si misura senza il confine dell’oggi. È priva di contorni e di spazio e di tempo. Avvolge, senza un perché. ______ ciccio barbàra

– Surround me ______ with your world understand me ______ i need your love ______ i need your love ______ i need your love ______ i need your love ______ Surround me ______ with your love ______ understand me ______ i need now ______ Surround me ______ with your world ______ understand me ______ i need your love ______ i need your love ______ i need your love ______ i need your love ______ Surround me ______ with your love ______ understand me ______ i need now ______ Surround me ______ with your world ______ understand me ______ i need you now. ______ 311 porter – Surround me with your love

– Addio my darling ______ goodbye my love ______ anche se parti da me ______ il nostro breve incontro ______ non scordo più ______ e non scordarlo mai … nemmeno tu ______ meraviglioso ______ tu sei per me ______ io penserò sempre a te ______ e al nostro breve amore ______ alla felicità ______ che se ritornerai ______ ritornerai ______ Addio my darling ______ goodbye my love. ______ dal film Fumo di Londra, Mina “breve amore”

• PLAYLIST – LABORATORIO 2006 – L’ETICA DELL’AMORE

— PRIMO – OLTRE LE MANI

01. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

02. • milla jovovich with the MDH band – satellite of love – (l. reed – EMI music – 2000)

03. • gotan project – celos – (g. project – iya basta – 2006)

04. • la dolce vita (n. rota – CAM srl)

05. • aretha franklin – day dreaming – (a. franklin – virgin rec. – 1990)

06. • king britt pres. Sylk 130 – a day in the life – (u. rucker, h. hancok, m. ragin – sony – 1997)

07. • 4 hero – conception – (m. clair – talking loud – 2001)

08. • jamiroquai – space cowboy – (j. kay – sony BMG – 1994)

09. • bang bang – bang bang – (publ. by BMG publishing – 2000)

10. • hiperbole latina – when you appear – (f. ulivi, s. martin – hiperbole latina ed. musicali – 2004)

11. • p. haslinger – war in the heart of eden – (p. haslinger – rgb rec. – 1999)

12. • b. harper – 11th commandment – (b. harper – EMI – 2004)

13. • p. magoni, f. spinetti – guarda che luna – (magoni, palesi – edel – 2004)

14. • s-tone inc – naked round – (s. tirone, l. fedele – schema – 2006)

15. • cool water feat. time passing – kisses from paris – (d. scuteri – antibemusic srl – 2002)

16. • portishead – roads – (g. barrow, b. gibbons, a. utley – GO BEAT – 1994)

17. • daft punk – one more time – (t. bangalter – EMI – 2003)

18. • diana krall – how deep is the ocean – (berlin)

19. • urban species – religion and politics – (p. akirinlola)

20. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

— SECONDO – I PIEDI

01. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

02. • mancuso – hiera – (a. mancuso – peppe giuffrè editore – 2005)

03. • nakaira – breton gavottes – (p. sicari – alfa music – 2005)

04. • louie vega feat l. quinterno – eol intro (clap your hands) – (l. vega – west end – 2006)

05. • los amogos invisibles – rico pa goza + comodòn johnson – (j. l. pardo – brother rec. – 2002)

06. • bobby womack – across 110th street – (womack, johnson – EMI – 1972)

07. • united future organization – niji – (mercuri – 1999)

08. • montefiori cocktail – conversazione – (amurri, canfora – V2 rec. – 2003)

09. • jephtè guillaume – al di yo interlude – (j. guillaume – spiritual life music – 2002)

10. • cymande – bra – (patterson, scipio – Alaska music – 1973)

11. • soulparlor – we’ve got sneajers on! – (k. dallas, t. muller – SENSE)

12. • ilhan ersahin wonderland – oriental wind – (i. ersahin – emi – 2003)

13. • 3-11 porter – surrond me with your love – (per martinsen – who went where rec. – 2003)

14. • nuyorican soul – habriendo el dominante – (eddie palmieri – BMI – 1996)

15. • eddie calmieri – 17.1 – (e. calmieri – V2 – )

16. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

17. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

18. • dialogo dal film the million dollar hotel – (regia w. Wenders)

— PRIMO – OLTRE LE MANI

http://www.francobarbara.com/2006oltrelemani/2006%20-%20oltre%20le%20mani.mp3

— SECONDO – I PIEDI

http://www.francobarbara.com/2006ipiedi/2006%20-%20i%20piedi.mp3

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• EL BOCADILLO, estate 2007: LABORATORIO 2007: L’ETICA DELL’ILLUSIONE.

– me ne rendo conto, potrebbe essere tutto falso, una pura menzogna; ma è di questa che ho deciso di parlare oggi.

– nella nostra cultura, la teoria scientifica più accredita per spiegare la comparsa dell’uomo sulla terra è quella di charles robert darwin, secondo la quale l’evoluzione delle scimmie produsse una nuova specie: l’homo sapiens. malgrado il pomposo attributo di “sapiens” ci sono buone ragione per ritenere che questo essere, raggiunta da poco la stazione eretta, la capacità di maneggiare una clava e quella di usare un linguaggio rudimentale, fosse ignorante! egli non aveva alle spalle un patrimonio culturale cui poter attingere, e ne l’universo che lo circondava ne il suo cervello gli fornivano risposte agli interrogativi sulla realtà esterna e su se stesso.

– devereux – 1967 – sottolinea che in mancanza di informazioni, l’homo sapiens si accorse di non sapere proprio nulla e reagì “inventandosi” delle risposte: “l’uomo reagisce con il panico al silenzio della materia. Il suo bisogno di negare la mancanza di reazioni che la materia oppone alla sua presenza, così come di negare il suo panico, lo induce a interpretare in modo animista i fenomeni fisici e ad attribuire loro “significati” che non possiedono, al fine di poterli interpretare come “risposte”. se non si verifica nessuno stimolo suscettibile di essere interpretato come “risposta”, l’uomo tende a sostituire una risposta illusoria a quella che, a torto, si attendeva.

– l’interpretazione religiosa dell’universo da parte dell’umanità (che riproduce la simbiosi idealizzata con il genitore da parte del bambino), è carica di elementi illusori che tuttavia assicurano benessere e sicurezza. c’è la promessa della vita eterna, di continuità dell’esistenza, di costante presenza di un genitore-dio onnipotente. tale interpretazione è l’illusione di perpetuare la rassicurante simbiosi originaria in cui il neonato gode di un ambiente circostante che si prende cura di lui anticipando la soddisfazione dei suoi bisogni, rendendolo oggetto di attenzioni che alimentano di onnipotenza il suo narcisismo. è una situazione irripetibile nel corso della sua vita futura, che non si vorrebbe mai abbandonare e che si tende sempre a rimpiangere e a ricreare. l’angoscia della morte-separazione può essere evitata perchè, se la fede è assoluta, c’è la garanzia di immortalità, di non separazione. non solo, ma nella fase simbiotica illusione e unione eterna sono magnificate, mentre razionalità e separazione sono demonizzate. la verità della propria impotenza infantile è mascherata dalla sicurezza che la propria giovane esistenza sia gioiosamente accolta e protetta. Negando l’impotenza si può creare una prima sicurezza riguardo al valore del proprio essere, che costituisce – pur nell’illusione – il presupposto per tentare l’esperimento di esistere. come sarebbe infatti possibile muoversi attivamente verso la vita avendo costantemente presente la verità della propria sopravvivenza? la verità, come gli edifici, può essere costruita. questa verità della propria incapacità di provvedere da soli alla propria sopravvivenza, questa verità, di una morte che fin dalla nascita ci minaccia, deve essere negata rimossa, proiettata e contrapposta a una tenace certezza di vitalità. Ecco quindi che le difese dell’IO si costituiscono come operazioni mentali volte a negare, rimuovere, proiettare, ecc., qualsiasi realtà interna o esterna che minacci la sicurezza dell’essere.

– per freud la cultura religiosa riproduce, la fase infantile della relazione con il genitore idealizzato … alla nascita l’essere umano si trova in una situazione di totale dipendenza, tanto che solo una relazione simbiotica con la madre ne può garantire la sopravvivenza, è facile intuire quale panico possano generare l’assenza, la separazione, qualsiasi situazione che crei un vuoto di relazione con questo oggetto indispensabile. una simile assenza di relazione, di risposte, può essere colmata con modalità illusorie onnipotenti qualora l’infante abbia sperimentato una relazione sufficientemente buona con il seno materno, tale, cioè, da averlo reso fiducioso nel fatto che ciò che desidera e di cui ha bisogno puntualmente arriverà. se, viceversa, la speranza di soddisfacimento difetta a causa di una relazione con una madre poco empatica con i bisogni del bambino, il vuoto verrà riempito di illusorietà persecutoria, perchè la presenza di un oggetto nemico è comunque più tollerabile dell’assenza di relazioni. la tappa successiva nell’evoluzione storica della mente umana è rappresentata dalla teorizzazione religiosa, anch’essa carica di illusorio, che immagina l’universo e l’uomo come creazioni di una divinità antropomorfa. inizia a delinearsi una distinzione tra soggetto e oggetto, una dialettica duale, tra creatore e creatura, ma l’illusione di onnipotenza permane, non più legata al narcisismo primario, ma alla relazione tra una madre considerata onnipotente e un infante impotente, il quale, tuttavia, può accedere all’onnipotenza tramite una tenace dipendenza.

– soltanto in tempi successivi l’umanità raggiunse la possibilità di pensare il mondo in termini meno illusori, e ciò coincide con il sorgere dell’approccio “scientifico” al reale e quindi con la nascita delle prime teorie filosofiche e fisiche. queste si possono considerare il primo tentativo dell’umanità di riflettere su se stessa e sul mondo che la circonda in modo obiettivo. freud in “precisazioni sui due principi dell’accadere psichico” (1911) afferma che ci sono processi di pensiero più arcaici – residui di una fase di sviluppo nella quale essi costituivano l’unica specie di processi psichici – che obbediscono al “principio di piacere”. il sogno, le fantasie, le illusioni e tutti i pensieri che perseguono desideri piacevoli, e mirano ad allontanare la sofferenza, obbediscono a questo principio. la mancanza dell’atteso appagamento, la disillusione ha fatto sì che l’apparato psichico abbia dovuto imparare a rappresentare a se stesso – anzichè le condizioni proprie – quelle reali del mondo esterno. compare quindi una nuova modalità di pensiero che risponde al “principio di realtà” e che pre-sentifica alla mente non più quello che è piacevole, ma quello che è reale, anche se spiacevole. ciò non significa la destituzione del principio di piacere ma una migliore salvaguardia di esso: un piacere momentaneo e incerto viene abbandonato nella prospettiva di conseguirne, attraverso il principio di realtà, uno più sicuro. freud collega quindi l’accesso al reale con un processo di dis-illusione e ne parla come di una conquista spiacevole che garantisce, peraltro, una maggiore obiettività – aggiungo io apparente – e sicurezza. è quindi la dis-illusione – lo smascheramento del falso che mette in moto l’esperienza del reale.

– jed rubenfelf sottoliena come la felicità non ha nulla di misterioso. gli uomini infelici si somigliano tutti. Una vecchia ferita, un desiderio inesaudito, uno smacco dell’orgoglio, l’offerta del proprio amore rifiutata (o peggio ancora ignorata) restano loro addosso per sempre, ed essi trascorrono ogni giornata avvolti in un sudario d’istanti passati. l’uomo felice non si guarda indietro ne del resto guarda avanti. vive nel presente: ma il guaio è proprio questo. c’è una cosa che il presente non è mai in grado di offrire: il significato. le strade della felicità e del significato non coincidono. per trovare la felicità, un uomo deve vivere nel momento “per” il momento. se, invece, anela al significato (il significato dei suoi sogni, dei suoi segreti, della sua stessa esistenza) deve ripercorrere il passato, per quanto incerto. la natura pone dunque di fronte a noi la felicità e il significato, costringendoci a scegliere l’uno o l’altra.

— bibliografia:

– devereux g. – dall’angoscia al metodo nelle scienze del comportamento (1967, istituto enciclopedia italiana)

– jed rubenfelf “l’interpretazione della morte” rizzoli, 2007

– freud s. – precisazioni sui due principi dell’accaderepsichico (1911, bollati boringhieri, opere, vol. 6)

– freud s. – totem e tabu (1912-13, bollati boringhieri, opere, vol. 7)

– freud s. – introduzione al narcisismo (1914, bollati boringhieri, opere, vol. 7)

– freud s. – caducità (1915, bollati boringhieri, opere, vol. 8)

– freud s. – psicologia delle masse e analisi dell’IO (1921, bollati boringhieri, opere, vol. 9)

– freud s. – inibizione sintomo e angoscia (1925, bollati boringhieri, opere, vol. 9)

– freud s. – l’avvenire di un’illusione (1927, bollati boringhieri, opere, vol. 10)

– freud s. – l’uomo mosè e la religione monoteista (1934, bollati boringhieri, opere, vol.11)

– saraval a. – l’illusione: una certezza (2003, Raffaello cortina editore)

– saraval a. – verità e certezza, in gli argonauti, 27, pagg. 255-262 – 1985

– saraval a. – dall’amore di se all’amore dell’altro in lopez d. la vita nella selva, raffaello cortina editore – 1987

— NOTE:

non prive di certezza come potrebbe essere il testo di cui sopra, voglio qui scrivere un grazie ai miei supporters senza i quali adesso tutto questo non potrebbe esistere. Ai miei genitori va un caloroso abbraccio ricco di rispetto e amore. infine: un bacio alla mia dolce anto. thanks everybody.

— SPIGOLANDO

– che le emozioni possano respirare. che le idee possano sopravvivere. il giudizio è degli stolti; il capire è dei “deboli”. che la musica possa curare l’arroganza dei primi e nutrire la paura dei secondi. ______ ciccio barbàra

– perchè mi stavi accanto senza dirmi che c’eri. ______ barbara cavaleri

• PLAYLIST – LABORATORIO 2007 – L’ETICA DELL’ILLUSIONE

— RASO:

01. • gary jules – mad world

02. • re:jazz ft lissa bassenge – all i need (barbier, j. benoit dunckel, n. godin, beth susan hirsch) – published by universal music publishing – 2004 INFRAcom!

03. • catania city blues – edizioni ishtar – 2000- in the dining rooms numero deux

04. • alice russel – to know this (a. russel, a. cowman) – published byskin music publishing – sony music – 2005 – tru thoughts

05. • bugge wesseltoft feat. sidsel endresen – you might say (s. enderson) – 1998 – jazzland recording

06. • remo anzovino – i misteri di un anima – la frontiera

07. • petra magoni & ferruccio spinetti – i wil survive (d. fekaris, f. perren) – edel – radio fandango – 2004

08. • innersphere – out of body (d. hedger, l. edwards) published by notting hill music – 2006

09. • diesler – safe code (j. radford) – tru thoughts – 2006

10. dajla – i don’t care (d. lalia, b. bouton) – under cover music – 2006

11. the cinematic orchestra – to build a home (j. swinscope, p. france, s. page, p. watson) – published by just isn’t music – 2007 – ninja tune

12. bebel gilberto – all around (telefon aviv rmx) (b. gilberto, m. shimizu, m. de vries) – published byflirt99 musikverlag/germa – 2006 disko b

13. tosca – doris dub (r. dorfmeister, r. huber) – published by tosca music vienne – 2000 g-stone recordings

14. piece orchestra – shining – (october 19, 1999) – g-stone records

15. thieverycorporation – the time we lost our way (garza, hilton, ghelichkhani) – esl music – 2006

16. zero 7 – in the waiting line (h. binns, s. hardaker, s. barker) – ultimate dilemma – 2001

17. celso fonseca – bela (c. fonseca) – published by polaroides – 2005 – ziriguiboom

18. the ipanemas – o samba e o meu dom (w. de neves, p. c. pinheiro) – published by far out music – 2005

— VELLUTO:

01. • the boyz from brazil theme (philippe cohen solal, christoph h. mueller) published by science & melodie – 1999 – ¡ya basta

02. • jazzanova – hanazono (r. kretschmann, j. v. knoblauch) – compost record – 2002

03. • diesler – waltz ‘till dawn ft. double yellow (j. radford & d. lilley) – tru thoughts – 2006

04. • jazzanova – keep falling (s. leisering, a. bark, u. rucker, h. phanatic) – compost record – 2002

05. • le coeur – le sommeil (n. mounir) – published by copyright control – 2002 mental groove

06. • john mclaughlin – peace one

07. • suba – felicidade juryman rmx (v. de moraes, a. carlos jobim) published by warner chappell music – 2002 ziriguiboom

08. • gilfema – akwe nickodemus rmx– () – obliqmusic – 2006

09. • barbara cavaleri – perché – 2006 in ad un passo dal sogno

10. • re:jazz – promise land (j. smooth) published by two smooth publishing – infracom! – 2006

11. • sylk 130 – gettin’ into it (k. pritt, w. brown, a. jones) cosmic lounge music – ovum rec. – 1997 –

12. • tama waipara – where i go (mark de clive lowe rmx) – waipara – obliqsound – 2006

13. • ritchie havens – gay cavalier (r. havens, p. daniele, b. rafael, m. wood) – 1983 – stormy forest production

14. • sylk 130 – when the funk swings (k. pritt) . cosmic lounge music – ovum rec. – 1997

15. • gerardo frisina – gosto de que e bom’ (a. carlho, s. sandala) – published by copyright control – schema rec. – 2005

16. • dj grinch – solido vol. one: cubano chant rmx (dee feliciano trio) – 2004 – escapism rec.

http://www.youtube.com/watch?v=3fZKfvXHhNw

AUDIO:

— RASO:

http://www.francobarbara.com/2007raso/2007%20-%20raso.mp3

— VELLUTO:

http://www.francobarbara.com/2007velluto/2007%20-%20velluto.mp3

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• ISLA BLANCA, estate 2008: LABORATORIO 2008: THE ETHIC OF SEX, L’ÈTHIQUE DU SEXE ideated and created by ciccio barbàra.

Cogliere le sfumature sul sesso nella sua immanenza e le giuste implicazioni che questo ha nelle azioni degli uomini nella loro quotidianità significa rinunciare all’assolutezza di ogni nesso di causalità specie-specifico fin adesso conosciuto e tentare invece di dare nuovi contorni ad un sapere su cui fin adesso le nostre riflessioni si erano ironicamente addormentate.

Le teorizzazioni della sessualità e quindi anche della genitalità hanno, a mio avviso, una paternità molto chiara, priva di qualsiasi plausibile dubbio: questa, la si deve fare risalire – ma solo per convenzione – al 1900, data in cui Sigmund Freud pubblicò “Die Traumdeutung” ovvero “L’interpretazione dei sogni”. È con Freud che l’inconscio si prenderà la paternità del suo operato ed è sempre con Freud che le pulsioni – e di morte (thanatos) e di vita (sessuali, eros) – inizieranno a fare la loro comparsa all’interno di una specifica letteratura, giustificando così la pluralità di comportamenti di natura sessuale e non a cui l’uomo può decidere di dedicarsi.

L’attività psichica ottiene nuove spiegazioni per ciò che riguarda i suoi esiti, ed è solo osservando l‘operato delle pulsioni all’interno di una specifica cornice che è quella di un continuum – che porge il suo inizio in un primordiale passato e la sua fine all’attualità del soggetto – che l’eccezione emotiva-cognitiva-affettiva, unica e irripetibile nell’essere umano, si porrà ai nostri occhi come abbordabile di spiegazione.  Sono le pulsioni che con il loro animarsi, con il loro muoversi verso una meta, spingono la psiche sempre a nuove configurazioni e a nuovi assetti conducendo così l’uomo a dei risultati non sempre a lui chiari.

Fulcro delle intuizioni freudiane è che il pensiero non è tale nella sua razionalità manifesta – il riferimento è qui al terzo smacco subìto dall’uomo – ma al contrario è con le sue “imprevedibili” defezioni che porge a se stesso la sua autenticità, la sua originalità, la sua irripetibilità; allora: “penso quindi non sono”.

All’interno di questo Laboratorio dal titolo “the ethic of sex, l’èthique du sexe”, porre l’attenzione all’accostamento, assai frequente, tra genitalità e sessualità, non si è rivelato banale se si considera quanto emerso nel laboratorio stesso. La sessualità non è sinonimo di genitalità! Quest’ultima può – ma non sempre – produrre i suoi effetti scegliendo la via della scarica sessuale. Tale aspetto in genere è poco considerato e produce un pensiero distorto sull’argomento ritenendole generalmente come un tutt’uno. Lo stesso Freud tenta di fugare ogni dubbio quando afferma: “la sessualità non è riducibile alla genitalità allo stesso modo in cui la psiche non è riducibile alla coscienza”; sembra chiaro come questo ci porti ad afferrare e affermare che l’essenza stessa della sessualità non è un semplice residuo della genitalità.

L’idea che alla base dei disturbi psichici ci fosse il sesso Freud l’ebbe anche da Charcot il quale era avvezzo nel sostenere: “C’EST TOUJOURS LE SEXE”. Prima di Freud la sessualità veniva sostanzialmente identificata con la genitalità, ossia con il congiungimento con un individuo di sesso opposto ai fini della procreazione. Freud dirà: “la sessualità è essenzialmente aberrante, polimorfa, …” … “la meta originaria della sessualità è una meta di godimento”; Lacan aggiungerà: “e il godimento non ha niente a che fare con la copula nella sua finalità riproduttiva”; con il termine sessuazione ad esempio, Lacan enfatizzava l’assunzione soggettiva del sesso. Lacan – freudiano – propone una concezione della sessualità dove non si può dire, delle due l’una: o maschio o femmina.

Sull’identità maschio si può essere relativamente sicuri, magari aiutandosi con certe appendici organiche, ma sulla sessualità femminile bisogna andare cauti. In particolare, non si può affermare che se un soggetto non è maschio, allora è femmina. La femminilità, intuizionisticamente parlando, è una costruzione esistenziale che si forma di volta in volta nei casi particolari. Non esiste la femminilità prêt-à-porter. Non è un vestito già fatto che s’indossa e via, la femminilità.

Con il concetto di sessualità, Freud descrive un’energia suscettibile che si dirige verso le mete più diverse e che è in grado di investire gli oggetti più disparati. Tale energia Freud la chiama Libido, ovvero la forza vitale che tende a esprimersi in desideri che premono per essere soddisfatti e la loro soddisfazione genera piacere – che tipo di piacere, questo poi è da valutare. La libido e le pulsioni ad essa connesse/a possono spostarsi di volta in volta in zone privilegiate del corpo, dette zone erogene ovvero generatrici di piacere erotico. Parallelamente Freud elabora un’originale dottrina della sessualità infantile. Infatti è demolendo il pregiudizio secondo cui la sessualità apparterrebbe solo all’età adulta e respingendo la mistificante immagine del bambino come sorta di “angioletto asessuato” che Freud giunge a definire il piccolo uomo come “un essere perverso e polimorfo”, ossia come UN INDIVIDUO CAPACE DI PERSEGUIRE IL PIACERE INDIPENDENTEMENTE DA SCOPI RIPRODUTTIVI E MEDIANTE I PIÙ SVARIATI ORGANI CORPOREI.

In particolare, Freud sostiene che lo sviluppo psicosessuale del soggetto avviene attraverso tre fasi, ognuna delle quali appare caratterizzata da una specifica zona erogena: fase orale, anale e genitale che inizia alla fine del terzo anno; quest’ultima si articola in due sottofasi: quella fallica e quella genitale in senso stretto.

La fase fallica è così chiamata perché la scoperta del pene costituisce un oggetto di attrazione sia per il bambino sia per la bambina, che soffrono entrambi del “complesso di castrazione” – il primo perché vive sotto la minaccia di una possibile evirazione, la seconda perché si sente di fatto evirata e prova la cosidetta “invidia del pene”; dall’altro perché l’organo di eccitamento sessuale è il pene o il suo equivalente femminile che è la clitoride.

La fase genitale in senso stretto, che segue a quella fallica dopo un periodo di latenza, è caratterizzata dall’organizzazione delle pulsioni sessuali sotto il primato delle zone genitali.

Connesso alla sessualità infantile è il Complesso di Edipo. In generale, consiste in un “attaccamento libidico” verso il genitore di sesso opposto e in un atteggiamento ambivalente – con componenti positive di affettuosità e tendenza all’identificazione, e componenti negative di ostilità e di gelosia – verso il genitore di egual sesso. Ciò si sviluppa fra i tre e i cinque anni, ossia durante la fase fallica e, a seconda della sua risoluzione o meno, determina la futura strutturazione della personalità.

Per coloro che risultano nuovi o poco avvezzi a questo tipo di elucubrazioni coglierne la loro portata risulterà come un pesante fardello da gestire; se non si è già in possesso di un’architettura teorica e/o psicologica che aiuti a renderlo più commestibile, senza tutto ciò, lo smacco e lo smarrimento saranno pronti a rivelarsi. Occorre quindi solleticare le nostre conoscenze verso nuovi orizzonti, considerati per certi versi accecanti la loro complessità, ma necessari per afferrare quanto di complesso alberga nell’essere umano. Esiste una ratio, ma ormai non possiamo non dire che è un mero scarto, un mero residuo. Felice sessualità, ciccio.

• PLAYLIST • LABORATORIO 2008 – THE ETHIC OF SEX, L’ETIQUE DU SEXE

— ETERO

01. • dialogo dal film moulin rouge – moulin rouge ost – interscope – 2001

02. • tango project – por una cabeza in scent of a woman ost – mca – 1993

03. • corri in nuovomondo ost di antonio castrignanò – rca victor europe – 2007

04. • miss sarajevo ft luciano pavarotti – passengers – original soundtracks vol. 1 – island – 1995

05. • you are my sister – antony & the jonson live at dave letterman show – rough trade – 2005

06. • clocks – buena vista social club feat. coldplay in rhythms del mundo – u.m.t.v. – 2007

07. • lagrimas negras – bebo & cigala – lagrimas negras – bluebird rca – 2004

8. • besame mucho – elvis presley – ()

09. • cidade vazia – djalma dias & sambossa 5 in nicola conte – viagem – far out – 2008

10. • la voglia la pazzia – ornella vanoni con toquinho e vinicio de moraes in glamour beat – italian session – dsm – 2008

11. • jerusalem (g.milici) and horses (d.spitaleri) ft. josè rallo – donnafugata music & wine live – …………………………

12. • preconceito – yvette in nicola conte – viagem – far out – 2008

13. • abanico feat. rafael cortes – raw artistic soul – you got rhythm too – gogo music – 2007

14. • keepin’ me (remix haaksman & haaksman remix) – stereotyp – keepin’ me – g-stone recordings – 2007

15. • bayahibe – raw artistic soul – bayahibe – gogo music – 2007

15. • (ghost track) ozo – anambra – ozo – flexx – 1976

— OMO

01. • the forest – trentemoller – the trentemoller chronicles – audiomatique – 2007

02. • klodsmajor – trentemoller – the trentemoller chronicles – audiomatique – 2007

03. • hitchhiker s choice – minilogue – animals – cocoon – 2008

04. • loud – minilogue – animals – cocoon – 2008

05. • we all – minilogue – animals – cocoon – 2008

06. • 33000 honeybees – minilogue – animals – cocoon – 2008

07. • where do i begin – the chemical brothers in vanilla sky ost – wea – 2001

08. • port au prince – deadbeat in world dub pastry 2 – music for dreams – 2007

09. • footnote & annotate http://www.imusic.dk/cd/0881390226429/stewart-walker-2005-grounded-in-existence-cd – stewart walker – grounded in existence – personality – 2005

10. • everything in its right place – radiohead in vanilla sky ost – wea – 2001

11. • purple rain – stina nordenstam in v.a. – controversy – rapster – 2008

12. • trans fatty acid (k&d session) – lamb in the k&d session – kruder & dorfmeister – k7 – 2001

13. • sleepy seven – bonobo in v.a. – zenelectro – wagram – 2007

14. • suzuki (burnt friedman / nonplace dub) remix burnt friedman in suzuki in dub – tosca – studio !k7 – 2000

14. • (ghost track) benstrumental http://www.imusic.dk/cd/0881390226429/stewart-walker-2005-grounded-in-existence-cd – stewart walker – grounded in existence – personality – 2005

— LESBO

01. • blue valentines – tom waits in blue valentine – elektra – 1978

02. • main title (the godfather waltz) – the godfather (1972 film) [ost] – mca – 1972

03. • jazz suite 2 waltz 2 concertgeboux amsterdam (reprise) – eyes wide shut: music from the motion picture [ost] – wea – 1999

04. • ershter vals (tradizionale) – klezroym – klezroym – sconfini – 2003

05. • voglio di vita uscir (monteverdi) – petra magoni e ferruccio spinetti – musica nuda – radio fandango – 2006

06. • mother pray – ben harper & the blind boys of alabama – there will be a light – virgin – 2004

07. • oyfn pripetshik (m. warshawsky) – klezroym – klezroym – sconfini – 2003

08. • ninna ninna – lullaby in a.v. – italian folk songs and dances – folkways records – 1955

09. • mancuso ……… track 4

10. • in the deathcar ft iggy pop – arizona dream [ost] – umvd import – 2006

11. • sunday morning – lou reed – animal serenade [live] – wea – 2004

12. • almost blue ft. elvis costello & the attractions in almost blue (o.s.t.) – emi music – 2001

13. • candy says ft antony & the jonson – lou reed – animal serenade [live] – wea – 2004

14. • all blues – miles davis – kind of blue – sony – 1959

15. • the way you look tonight – ingar kristiansen in v.a. – jazz crooners – wagram – 2008

16. • purple rain – urselle in v.a. – jazz and 80’s – chet – 2006

16. • (ghost track) the sour – peder & dean bowman in v.a. – jazz crooners – wagram – 2008

AUDIO:

— ETERO

http://www.francobarbara.com/2008etero/2008etero.mp3

— OMO

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— LESBO

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• estate 2009: LABORATORIO 2009: L’ETICA DEL SESSO SECOND EDITION ideated and created by ciccio barbàra.

E’ sempre un approdare verso la propria meta: la via è segnata, chiara, ed è lì che ci si dirige. I laboratori hanno sempre avuto nella loro storia un taglio di natura psicoanalitica, soprattutto quello scorso ma è in questo che il taglio sarà netto e le elucubrazioni saranno solo dei piccoli traguardi segnati da una meta che è la psicoanalisi del soggetto.

La psicoanalisi è una pratica specifica di lettura e d’intervento sulla sofferenza umana. Essa basa l’efficacia della propria azione terapeutica su una speciale modalità di ascolto del discorso della persona sofferente, e su un peculiare modo di operare con la parola all’interno della relazione terapeutica. Il disagio si manifesta ogni volta in una forma singolare, propria alla persona che ne è portatrice, imponendosi a lei stessa al di là del suo volere, nella relazione con lo psicoanalista – da qui la parola CLINICA. La clinica psicoanalitica aggiorna continuamente il campo della psicopatologia, andando al di là dell’idea di una diagnosi e di una cura standard. Il nucleo singolare di un caso clinico coincide, per la psicoanalisi, con la matrice inconscia del soggetto. In essa va rintracciato il motore della sofferenza intima a cui egli non riesce a dire “no!”, e gli elementi che possono aprire la strada ad una sua trasformazione capace di renderlo responsabile della propria soddisfazione.

Trentacinque anni dopo l’intervista di Lacan a Panorama sulla permissività quanto Lacan sosteneva si è poi verificato. La pubblicità della pornografia, la tolleranza verso le differenti pratiche non cessa di non svelare il mistero. Per quanto grande sia la tolleranza, rimangono comunque degli enigmi, degli strani divieti: in Occidente il sesso con i minori è condannato se non punito con il carcere, mentre in Oriente è tollerato se non addirittura prescritto. Nello Yemen ci si deve sposare con donne di nove anni per imitare il profeta, la cui moglie Aiscia aveva nove anni. È un divieto che non cessa di rinascere. Più profondamente, il mistero della sessualità, per quanto grande sia la tolleranza, non cessa di comportare un punto dinanzi al quale l’incomprensibile sussiste.

Un esempio clinico del dottor Lacan durante una presentazione clinica a Saint-Anne, riguardava un transessuale particolarmente problematico dal punto di vista immaginario, decisamente psicotico, un colosso alto due metri, con due braccia da Ercole che dichiarava la sua volontà di farsi operare per togliere il pene ed essere una donna. Per tutto l’incontro, Lacan è tornato cinque, sei volte sulla questione cercando di suggerirgli che, dopo tutto, con un po’ d’immaginazione il suo pene avrebbe potuto essere visto come un grande clitoride. Questo gli avrebbe evitato un’operazione dopo tutto imbarazzante. Vediamo qui, in modo estremo, un uso dell’immaginario per cercare di trattare un problema reale. Spesso però internet non ha lo stesso potere di suggestione del corpo a corpo. Il soggetto è rinviato piuttosto al taglio mortifero dello stadio dello specchio. E la messa in gioco di questa dimensione immaginaria si fa al prezzo di far svanire la clinica, o di una metonimia generalizzata.

Il mito dell’accesso immediato all’insieme delle descrizioni del sessuale sottende una tesi secondo cui il funzionamento psichico si può scrivere come un programma informatico. La mente sarebbe una macchina di Turing: Una macchina di Turing (MdT) è una macchina formale, cioè un sistema formale che può descriversi come un meccanismo ideale, ma in linea di principio realizzabile concretamente, che può trovarsi in stati ben determinati, opera su stringhe in base a regole ben precise e costituisce un modello di calcolo; essa ha la particolarità di essere retta da regole di natura molto semplice, ovvero di potersi descrivere come costituita da meccanismi elementari molto semplici; inoltre è possibile presentare a livello sintetico le sue evoluzioni mediante descrizioni meccanicistiche piuttosto intuitive. È quel che spera tutta una corrente delle neuroscienze. Questa speranza implica, tuttavia, un’impossibilità, formulata già nel 1931 da Gödel nel suo teorema d’incompletezza. A partire da esso Gödel ha concepito una teoria delirante del funzionamento umano, basata però, almeno, su una distinzione radicale tra tutto ciò che si può scrivere come una macchina di Turing, e tutto ciò che, nel funzionamento del soggetto, è impossibile per la macchina di Turing: l’autoriflessione. Per le opere artistiche ci vuole l’enunciazione che ci mostra come l’artista abbia combinato scrittura e rappresentazione, con un velamento-svelamento, in maniera da sottolinearne l’intenzione di mostrare che sfugge alla scrittura stessa del programma di realizzazione dell’opera. L’impossibilità d’inscrivere l’enunciazione è ciò che Lacan ha scritto S/(A).

La scienza è ricerca della verità, come voleva Popper? Non è piuttosto un’attività enigmatica che il discorso del padrone non riesce più a padroneggiare, e alla quale corre dietro nel tentativo di utilizzarla per i propri fini? In fondo, forse ci rendiamo conto che i soli momenti in cui sappiamo cos’è la scienza sono i momenti d’angoscia degli scienziati. Questo è, in ogni modo, l’orientamento che Lacan ci propone nella sua storia delle scienze. Nel momento in cui è apparsa, la scienza ha generato un momento d’angoscia. Galileo ha dovuto essere ridotto al silenzio, ma dopo, alla fine del XVII secolo, il problema era risolto: scienza e religione non avevano più il rapporto traumatico degli inizi e, in fondo, si ritrovava il connubio tra fede e ragione celebrato, intorno al XII secolo, nelle Università.

Il problema che si pone è cogliere bene le conseguenze di quel che è un essere, un parlessere che utilizza una lingua in cui qualcosa non si può scrivere, una lingua tale per cui tutte le speranze riposte da De Saussure nella sua linguistica sono definitivamente crollate. Il mito de saussuriano di un possibile accesso alla significazione è costruito sull’atomo di significazione, in cui un significante potrebbe legarsi a un significato. Lacan non ha mai smesso di rendere sempre più complesso ed elaborato quest’atomo, fino a distruggerlo completamente. In un primo tempo ha mostrato l’inesistenza dell’atomo, ha mostrato che il significante stesso era una catena, e non un atomo; che anche il significato era costituito come una catena, e che le due catene circolavano l’una sotto l’altra, ma senza la possibilità, come avrebbe voluto Saussure, di farvi un taglio dentro, sì da ottenere questa terza consistenza che è significante su significato legati insieme. Dalla distinzione radicale delle catene consegue che, anziché avere significante su significato, si ha il soggetto su una significazione enigmatica, una x. Lo stesso soggetto S/ è prodotto dalla catena S1-S2. E si arriva a S su a minuscola, dove il valore di godimento viene a rispondere all’enigma. Riusciamo a comprendere veramente cosa voglia dire usare una lingua il cui solo valore non è più la significazione ma il luogo dell’oggetto a? Nell’ultimo paradigma dell’insegnamento di Lacan c’è il soggetto sul godimento in quanto tale.

“Ecco che cosa bisogna ricordare al momento in cui l’analista si trova in posizione di risposta a chi gli chiede la felicita’. La questione del Sommo Bene si pone ancestralmente per l’uomo, ma lui, l’analista, sa che tale questione e’ una questione chiusa. Non soltanto quel che egli gli chiede, il Sommo Bene, egli non l’ha di certo, ma sa che non c’e’. Aver condotto a termine un’analisi altro non e’ che aver incontrato tale limite su cui si pone tutta la problematica del desiderio”. J. Lacan, Seminario VII, pag.376.

Nella teoria di Lacan il linguaggio opera allo stesso modo: ritaglia un confine intorno al vuoto, al reale della Cosa, della Cosa Materna, del Sommo Bene per porre un argine alla spinta mortifera del godimento della Cosa. Lacan lo spiega in questi termini: “Il desiderio per la madre non puo’ essere soddisfatto perche’ sarebbe la fine, il termine, l’abolizione di tutto l’universo della domanda, che e’ quel che struttura piu’ profondamente l’inconscio dell’uomo. E proprio in quanto la funzione del principio di piacere e’ di far si che l’uomo cerchi sempre cio’ che deve ritrovare ma che non puo’ certo raggiungere, che l’essenziale sta proprio qui, in questa molla, in questo rapporto che si chiama la legge dell’interdizione dell’incesto” J. Lacan, Seminario VII, pag.84.

Quando Lacan ci dice che l’analista non solo non possiede il Sommo Bene, ma addirittura sa che non esiste, si riferisce proprio alla Cosa e al fatto che essa e’ perduta da sempre e il soggetto non puo’ far a meno di ricercarla e, attraverso la pulsione, di ritrovarla in qualche modo. Essere consapevoli che il Sommo Bene non esiste significa proprio aver rinunciato alla pretesa di colmare con il sapere il buco forclusivo del reale, il vuoto lasciato dall’Altro che non esiste; si tratta di fare propria la mancanza e accettare il fallimento paterno, il paterno come fallimento, uscire dal discorso dell’Altro in cui siamo entrati a far parte come punto di collegamento intergenerazionale e fare i conti con la mancanza strutturale dell’Altro che abbiamo colmato con il nostro sintomo.

Fare propria quella realta’ per cui, ci dice Lacan, “il rapporto sessuale non esiste”, nel senso che per l’essere parlante, per il “parlessere” non e’ possibile fare Uno con l’Altro, nemmeno attraverso la legge del padre che garantisce le norme dello scambio sessuale civile, nemmeno, dunque, attraverso la pretesa del sapere assoluto che mira a ricoprire il buco della Cosa.

Per questa ragione l’obiettivo di ogni talking cure non puo’ essere il ricorso ad un Ideale, qualsivoglia esso sia, cui far tendere il soggetto, una pretesa normalizzazione o armonizzazione in grado di promettere la felicita’ e il buon rapporto con l’Altro. La psicoanalisi insegna che il rapporto con l’Altro e’ problematico in quanto tale, e lo diventa ancor piu’ quando questa problematicita’ viene misconosciuta, quando si nasconde sotto il velo della gratuita’ dell’amore e della pretesa di fare il “bene dell’altro” il lato oscuro dell’amore stesso, sentimento di cui Freud parlava come di un’impulso cannibalico, assimilativo, distruttivo, teso ad eliminare l’Altro nella propria irriducibile alterita’. L’odio diventa percio’ l’altra faccia dell’amore, dell’amore preteso e impossibile, dell’amore che mira alla ristrutturazione dell’Identico, dell’Uno, sintesi tra il soggetto e l’Altro.

“Soggetto-supposto-sapere”, espressione che Lacan utilizza per designare l’analista come colui che e’ ritenuto dal soggetto in grado di spiegare, di risolvere con la sua conoscenza la sofferenza che lo attanaglia, ma che in realta’ non sa un bel niente, se non precisamente questo: che esiste qualcosa dell’ordine del non sapere; ed e’ con questa Cosa che bisogna fare i conti, con questo buco strutturale che condanna il soggetto ad essere tragicamente libero dal sapere dell’Altro, dal discorso dell’Altro. Solo in questo modo e’ possibile restituire al soggetto la possibilita’ di una piena assunzione di responsabilita’ in merito al proprio destino, resa possibile proprio dal fatto che non tutto appartiene all’Altro, che il linguaggio e’ bucato, riportando cosi’ il soggetto al luogo interno abitato dalla propria pulsione in quanto causa del desiderio.

“Gia’ ad un primo approccio e’ possibile dire che la ricerca di una via, di una verita’, non e’ assente dalla nostra esperienza. Infatti, cos’altro cerchiamo nell’analisi, se non una verita’ liberatrice? Ma attenzione, non e’ il caso di fidarsi delle parole e delle etichette. La verita’ che cerchiamo in un’esperienza concreta non e’ quella d’una legge superiore. Se la verita’ che cerchiamo e’ una verita’ liberatrice, e’ una verita’ che andiamo a cercare in un recesso del nostro soggetto. E’ una verita’ particolare… Il Wunsch [desiderio] non ha il carattere di una legge universale, ma al contrario della legge piu’ particolare – anche se e’ universale che questa particolarita’ la si incontri negli esseri umani”. J. Lacan, Seminario VII, pag.29.

— BIBLIOGRAFIA

• Intervista rilasciata da Jacques Lacan a Emilia Granzotto pubblicata su Panorama del 21 novembre 1974.

• Un esempio clinico del dottor Lacan durante una presentazione clinica a Saint-Anne

• Una macchina di Turing (MdT) – WIKIPEDIA

• Gödel “teorema d’incompletezza” 1931 – Kurt Gödel: Über formal unentscheidbare Sätze der Principia Mathematica und verwandter Systeme, I. Monatshefte für Mathematik und Physik, 38 (1931), Translated in van Heijenoort: From Frege to Gödel. Harvard University Press, 1971

• De Saussure Ferdinand – Corso di linguistica generale – Laterza

• Karl Popper – lo scopo della scienza – armando ed. – 2000

• Galileo Galilei pionere della scienza 1609-2009 – Drake Stillman, 2009, Muzzio

• J. Lacan, Seminario VII,

• Soggetto e sapere: la misura dell’Altro – Fabio Tognassi

• Intervento di Eric Laurent al Convegno nazionale della SLP Napoli, 16-17 maggio 2009

— SPIGOLANDO

– “Se tu mi dimentichi” di Pablo Neruda

voglio che tu sappia una cosa. tu sai com’è questa cosa: se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino al fuoco l’impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna, tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste aromi, luce, metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m’attendono. orbene, se a poco a poco cessi di amarmi cesserò d’amarti poco a poco. “se d’improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata”. se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa che in quel giorno, in quell’ora, leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra. ma se ogni giorno, ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile. se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi, ahi, amor mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne né si dimentica, il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

• PLAYLIST – LABORATORIO 2009 – L’ETICA DEL SESSO SECOND EDITION

— YES

01. • goran bregovic – ederlezi [scena durdevana na rijeci] (goran bregovic) – mercury – 1998

02. • mishka adams – autumn leaves (kosma, prevert, mercer) – candid rec

ricky hey feat jataveda– badraa () – reesprint – 2005

03. • ben harper – paris sunrise #7 – virgin – 2007

04. • isaac albeniz – asturias (isaac albeniz) – hensamble eco

05 • boozoo bajou – nebelkloster (peter heider, sarah joyce) – !k7 – 2009

06. • franco micalizzi – sempre in guardia (franco micalizzi) – digitmovies – 1970

07. • calibro 35 con la partecipazione di roberto dell’era – l’appuntamento (lauzi, carlos) – universal

08. • ferruccio amendola legge “neruda” – se tu mi dimentichi

09. • barbara cavaleri – cosa sono le nuvole (pierpaolo pasolini) – 1967

10. • ludovico einaudi – bella notte – ricordi – 2007

11. • patti smith – because the night paramount theatre asbury park march 29,2009

12. • andrea bocelli – e vui durmiti ancora (giuvanni formisano) – sugar music – 1910

13. • yael naim @ europe2 – far far (david donatien, yael naim) – wea – 2008

14. • johnny cash – one (u2) – american rec. – 2009

15. • ukulele orchestra of gb live – wuthering heights (kate bush) – 1978

16. • burt bacharach – what the world needs now (burt bacharach) – a&m rec. – 2003

17. • gino paoli – lontano dagli occhi (s. bardotti – s. endrigo) – 1969

18. • pavarotti live in paris – nessun dorma (giacomo puccini) – 1762

19. • domenico modugno – la donna riccia (d. modugno) – 1954

20. • nina simone – baltimore (randy newman) – sony – 1978

21. • amy winehouse – love is a losing game (amy winehouse) – island – 2008

22. • ohm guru – please please please (morrissey, marr) – sire rec. – 1986

— MAYBE

01. • claude debussy – clair de luna (debussy) – deutsche grammophon – 1995

02. • mike olfield – tubular bells () – virgin – 1973

03. • amos lee – arms of a woman () – blue note records – 2005

04. • boyce avenue – shadow of the day (piano acoustic) () – – 2007

05. • bonnie ‘prince’ billy – cursed sleep () – drag city – 2006

06. • antoine dufour & tommy gauthier – mellow deep art

07. • club de belugas – take three – saint-germain-des-pres cafe vol.10

08. • thievery corporation – la femme parallel () – esl – 2008

09. • the doves – firesuite () – astralwerks – 2000

10. • morcheeba – gained the world (godere) – echo label – 2007

11. • asheni – sweet symphony – the sweet sound of a whisper 2

12. • the cinematic orchestra – child song () – ninja tune – 2007

13 • tortoise – on the hin

14. • trentemøller – i got you on tape: somersault (i got you on tape) – auditorium rec – 2006

15. • boozoo bajou – heavy on me (peter heider, sarah joyce) – !k7 – 2009

16. • dinah washington – cry me a river (thruth & soul remixed) (arthur hamilton) – verve – 2008

17. • thievery corporation – () – esl – 2008

18. • victor démé – djôn’maya () – chapa blues – 2008

— NO

01. • goran bregovic – tango [b.o.f. kuduz] () – universal int’l – 1990

02. • devotchka – charlotte mittnacht (the fabulous destiny of…) () – cicero recordings – 2004

03. • sirtaki

04. • federico aubele – amatoria (federico aubele) – eighteenth – 2009

05. • stefano bollani – ma l’amore no (dalzi, galdiari, 1943) – ermitage – 2000

06. • franco battiato – il sentimento nuevo () – emi – 1981

07. • jerry butler – make it easy on yourself (burt bacharach) – wea – 1967

08. • tom waits – clap hands

09. • antony and the johnsons – epilepsy is dancing () – secretly canadian – 2009

10. • barbara cavaleri – ad un passo dal sogno () – – 2006

11. • llorando from mulholland drive (a david lynch’s movie) – 2001

12. • cccp – amandoti (giovanni lindo ferretti) –

13. • vinicius de moraes e toquinho – samba da bencao (vinicius de moraes / baden powell) – –

14. • morelembaum & sakamoto – insensatez (antonio carlos jobim / vinicius de moraes) – –

15. • brad mehldau trio – o que sera (chico buarque)

16. • coco rosie – not for sale () – touch&go – 2004

17. • beastie boys – groove holmes () – venus import – 1996

18. • b b king – how blue can you get () – – 1977

19. • james brown – night train () – – 1963

20. • aretha franklin – god bless the child (billie holiday) – – 1961

21. • mishka adams – summertime

AUDIO:

— YES

http://www.francobarbara.com/2009yes/2009yes.mp3

— MAYBE

http://www.francobarbara.com/2009maybe/2009maybe.mp3

— NO

http://www.francobarbara.com/2009no/2009no.mp3

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• estate 2010: LABORATORIO 2010:

L’ETICA DELLO SGUARDO ideated and created by ciccio barbàra.

COMIN’ SOON

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“MODA & MUSICA” di ciccio barbara

– freak, abiti e cose, 2004/2005/2006/2007

– moda al chiar di luna – sfilata di moda, trapani 12/10/2008

– un si per sempre, hotel belvedere (castellammare del golfo) expò moda musica e spettacolo,15 marzo 2009

– sicily motor show, piazzale ilio – trapani – dal 30/05/2009 al 02/06/2009

– stefania mode, 2009/2010

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“ARTE & MUSICA” di ciccio barbara

–       espansione20 – il fantastico mondo impossibile – Mostra Concorso d’arte 9 – 13 Maggio 2008 – http://espansione20.wordpress.com

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6 Risposte to “PROGETTI (PROJECTS)”

  1. http://google.com Says:

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